Giancarlo Piranda, percorsi nell'Arte italiana del '900

La Poetica del Nudo - Francesca Mariotti

 

Certamente le figure femminili di Giancarlo Piranda/Gisotti hanno un' atmosfera particolare che le avviluppa, un'aria dissolta nei colori tenui e infiniti che dai corpi, semplificati ed a volte ambigui, delle modelle si dipana nelle stanze e nella natura circostante.


Bene si nota il legame con la Scuola Romana da cui ha appreso la capacità di ritrarre le figure con pochi tratti, accennate le forme, sgretolati i contorni, lividi i colori, portandoci alla mente i nudi di Fausto Pirandello e Luigi Cagli.

Certamente le figure femminili di Giancarlo Piranda/Gisotti hanno un' atmosfera particolare che le avviluppa, un'aria dissolta nei colori tenui e infiniti che dai corpi, semplificati ed a volte ambigui, delle modelle si dipana nelle stanze e nella natura circostante.

Molto vicino anche alle danzatrici di Matisse, di cui ha avuto occasione di rendere omaggio e riprendendone la passione per i colori luminosi e contrastanti, utilizzati anche in molte sue opere.

Insomma un pittore che, dagli insegnamenti e dai contatti avuti nella lunga carriera, ha saputo trarre una sua POETICA ARTISTICA, un suo fare Arte, che lo caratterizza pienamente qualunque tema affrontato.
Questo lo rende un ARTISTA nel vero senso della parola, fedele solo a se stesso, scevro da qualsiasi "ismo", ma che ha saputo trarre nutrimento dalla storia dell'arte a cui ha partecipato dando un suo contributo.
Come si legge dalla sua vita, il carattere schivo lo ha fatto stare sempre ai margini dei grandi eventi artistici, a cui però ha sempre preso parte senza la voglia di mettersi in evidenza.

La sua produzione assume fin da giovanissimo un originale stile "figurativo astratto", come è stato definito, che gli permetterà una dignitosa carriera anche come disegnatore su riviste e giornali nazionali.

Nonostante questi successi e le numerose mostre personali e collettive, la sua produzione rimane in parte tenuta fuori da eventi espositivi e, come si evince dalla sua biografia, ancora conservata gelosamente in famiglia. Anche questo fa forse parte della sua poetica ingenua e bambina di vivere l'arte nella maniera più pura, svincolata da ingerenze commerciali e di convenienza.
I nudi che ha molto spesso trattato, sia femminili che maschili, sono a volte spigolosi e picassiani ed a volte ondulati e "ondeggianti", conservando sempre quella leggerezza data da colori quasi utilizzati con le trasparenze dell'acquerello. Figure che vivono in un mondo innocente e malinconico dove anche la storia più tremenda non scalfisce la quotidianità degli equilibri personali. Piranda dipinge sussurrando storie di vita quotidiana attraverso colori e figure sommesse e gentili.

Ferrara 2006 - Francesca Mariotti